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venerdì 29 luglio 2011

Io la vedo così








Nacqui di notte e di maggio
di rose e di scuro
era il primo caldo
sentii il primo freddo
guardai
il giorno borghese brindava e sudava
l’ospite sorrideva
la festa DOVEVA
le spine d’inverno congelavano e aspettavano
i randagi tremavano
loro NON VOLEVANO
maggio è un momento
un passaggio
il resto è ghiaccio e deserto
i petali cadevano sbocciando
non avrei mai più dato ascolto alla vista
raccontando come la vedevo pagavo sempre
sapevo geneticamente di dovermi muovere
cercare panorami che dessero colori anche a me
il mare era azzurro e allegro
io lo vedevo grigio e triste
calpestato nella sua verità
quando io lo vedevo azzurro e allegro
vero nel suo splendore
fuori era grigio
dicevano
mi indicavano maestri da ascoltare
mi sentivo cancellare
mi indicavano modelli da seguire
mi sentivo fuori moda
spiavo i volti degli esclusi
ci leggevo poesie di vita
verità garantita
nel dolore conobbi l’amore
nelle indicazioni compresi il perché del dolore
se non sei dentro sei fuori
decisi di guardare col mio cervello
e mentre gli altri interpretavano la vita
io cominciai a cercarla
volevo tre cose
volare negli arcobaleni
conoscere
e fare
ne trovai quattro
musica
pittura
poesia
e una febbre costante
come un trasformista attraversavo i momenti
come un equilibrista un vuoto riempiva il mio stomaco
la paura non mi piaceva
le mie tre cose vincevano la paura
dovevo FARE
e cominciai a farmi
fino a quel giorno non avevo trovato un motivo per non farlo
non vivere per una cosa era meglio che vivere per niente
per farmi ho dovuto fare tante altre cose
per farmi ho visto dipinti di Van Gogh in carne e ossa
li ho guardati bene negli occhi
ho abitato i racconti di Bukowski
sono stato ubriaco di follia e galera
proibito e punito
sono stato il cuore lacerato di un’armonica blues
il lupo che urla alla luna
un sonno da guadagnare
mi sono risvegliato con postumi di sbornia e nuove verità
ho urlato con Ginsberg
ho volato sulle ali di Jonathan
sono caduto nel mezzo di un oceano
ho visto le creature sommerse ad occhi sbarrati
ho dovuto riconquistare l’ossigeno
ho visto il Messico a due passi dai miei occhi chiusi
ho spalato merda
ho scoperto tesori invisibili
scampati a cercatori d’oro
e dittatori di valori
valori senza prezzo
preziosi per se stessi
ho abitato tanti posti
e non ho una casa
ne ho tante
ho avuto tutto
e non ho niente
ma ho un tesoro in cassaforte
ho avuto la forza di abitare nel MIO cervello
mi ha mandato al manicomio
e mi ha salvato dal manicomio
ho pagato per tre cose
ne ho trovate mille
guardandomi in giro
direi che ci ho guadagnato
c.campajola

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